La vita interconnessa

Entangled life. Come i funghi costruiscono i nostri mondi, cambiano la nostra mente e modellano il nostro futuro.

Quando pensiamo ai funghi questa è la prima immagine che ci viene in mente.

Nè animali nè vegetali, i funghi sono i signori del loro Regno. E il loro regno non ha confini, ce ne sono ovunque e svolgono importanti e imprevedibili funzioni.
Ai funghi appartiene il record di organismo più longevo, 2800 anni, e quello del più grande, 10 km quadrati.
Sebbene intessiamo stretti rapporti con loro da più di 10.00 anni, la nostra conoscenza sui funghi è cresciuta solo negli ultimi anni grazie a moderni metodi di indagine ed alla collaborazione di più esperti in diverse materie.

Forse alcuni ricordano dalla scuola che quello che si vede in superficie, è solo il corpo fruttifero di un organismo vivente, solo apparentemente semplice, che ha la funzione di disperdere le spore nell’ambiente.
In alcune specie, come i tartufi, questo organo è sotterraneo e per disperdere le spore questo organismo si affida agli animali, attirandoli con il suo caratteristico odore.
Sotto la superficie una fitta rete di cellule organizzate in filamenti, le ife, si diramano esplorando l’ambiente, si intrecciano e si fondono formando il micelio, che trasforma continuamente se stesso e l’ambiente circostante.
Nel suolo la loro fitta rete di miceli tiene in contatto molti esseri viventi di cui, a volte, si nutrono uccidendoli con sorprendente astuzia.
Alcuni funghi hanno instaurato rapporti di collaborazione così stretti con altri viventi da rendere necessario l’adozione di un nuovo termine per definire i rapporti tra esseri viventi, la simbiosi.
Nessuna pianta cresciuta in condizioni naturali vive senza l’associazione con un fungo, con le quali sviluppa una serie di rapporti, dallo scambio di nutrienti e altri composti chimici alla trasmissione di informazioni e impulsi elettrici.
Persino la nostra cultura è intimamente legata alla loro esistenza grazie alla capacità di trasformare gli zuccheri in alcool, lievitare la farina, fornire preziosi antibiotici ed altre sostanze biologicamente attive.

La seconda immagine che ci viene alla mente quando si parla di funghi, sostenuta dai ricordi scolastici, è che sono organismi decompositori, che rendono possibile il ciclo degli elementi chimici di cui sono costituiti gli organismi viventi. Siamo circondati dai funghi e dalle loro spore e senza di loro saremmo sepolti dai residui organici (e non solo). In una breve passeggiata in un bosco in autunno possiamo incontrare diverse specie che esibiscono i loro colori e impregnano l’aria con i loro profumi.

Grazie alla loro azione il mondo si trasforma continuamente sotto i nostri occhi. Erodono la roccia, digeriscono sostante inquinanti, sopravvivono nello spazio, producono cibo e medicine, influenzano il comportamento animale e la composizione del suolo e dell’atmosfera.

Essenziali nell’equilibrio ecologico, non solo per la capacità di trasformare e di scomporre la materia, il Regno dei Funghi ci è alquanto sconosciuto; gli esperti asseriscono che conosciamo solo il 10% delle specie presenti nel mondo.
Avvicinarsi al mondo dei Funghi richiede attenzione, non solo per la loro raccolta, dal momento che molte specie possono essere una minaccia alla nostra salute, ma perché si rischia di dover mettere in discussione alcune idee portanti della nostra cultura, come i concetti di “individuo”, “identità”, “autonomia” ed “indipendenza” come racconta Merlin Sheldrake nel libro “Entangled Life: How Fungi Make Our Worlds, Change Our Minds, and Shape Our Futures”.
Il libro, il cui titolo nella versione italiana è “L’ordine nascosto. La vita segreta dei fungi“, racconta le esperienze del suo autore, Merlin Sheldrake, ricercatore presso lo Smithsonian Tropical Reserche Institue, le domande e le scoperte fatte negli ultimi grazie alle nuove possibilità di indagine scientifica, la collaborazione tra ricercatori e del ruolo della citizens scienze nel progresso della conoscenza.
Dalla cucina del suo appartamento di studente ai laboratori delle Università, dalla foresta tropicale agli ambienti umidi dove vengono coltivate le specie commerciali, dai boschi del Piemonte alle industrie che utilizzano i funghi per la costruzione di nuovi materiali, il libro ci apre le porte di un mondo che stiamo iniziando a conoscere.
Se noi descrivessimo il mondo guardandolo con “gli occhi dei funghi” come ci apparirebbe? Abbiamo le parole giuste per descriverlo?